‘Che il quattro sia con voi’ è stato un po’ troppo alla
lettera. Come da tradizione Italia-Spagna è stata vista alla libreria di
Edgartown, che siccome era domenica, era chiusa: dunque la postazione era sugli
scalini appiccicati alla porta d’ingresso, perché lì il segnale wi-fi va a
manetta. Ho sparato il volume al massimo sull’inno di Mameli che così si è
sentito in mezza Edgartown, l’ho tenuto sparato per tutta la telecronaca ed ad
un certo punto una rossa che probabilmente stava al calcio come Fassino sta al decathlon ci ha chiesto pure quanto stava. Non gli interessava mica
il risultato, secondo me, forse era un messaggio indiretto per dire che il
volume l’avevo sparato un po’ troppo alto nella pacifica isola di Amity. Ma
vuoi mettere il gusto di diffondere l’inno di Mameli più o meno così, tipo John Cusak in quel film che non mi ricordo il titolo?
Comunque
alla richiesta della furia rossa stava già 2-0 e poi è finita come è finita. Ah
dì, avrà vinto anche la Spagna, ma alla Morning Glory tutti tifavano Italia. E
gli spagnoli per starci dietro in questo aspetto altro che ticchete-tacchete-
tacchete-ticchete: perché qui se dici Spagna non ottieni alcuna reazione, mentre se
dici Italia tutti fanno “ooooh” come i bambini di Povia.